venerdì 19 ottobre 2012

C'era una volta un pullus...



Partiamo dal principio, dal c'era una volta... un pullus alimentato dalla mano dell’uomo o dal becco dei genitori? Svezzato o no? Ho allevato pulli di pappagalli, anatroccoli e pulcini, lasciandoli con i genitori una ventina di giorni, ma anche dall’uovo che schiude in incubatrice e poi mi sono relazionata con pappagalli giovani cresciuti con i genitori che hanno già una coscienza del mondo, più o meno sviluppata e un'idea me la sono fatta..
Il cane, animale sociale e con notevoli cure parentali, nella placenta inizia l’ontogenesi, la fase esperenziale di ogni cucciolo, nasce con occhi e orecchie chiusi, ha movimenti reptali nelle prime fasi di vita, senza l’aiuto della madre nemmeno defeca, dipende completamente da lei e quando cammina, gioca con i suoi fratelli e si alimenta da solo è la sua base sicura da cui iniziare l’esplorazione del mondo e a cui tornare, attraverso la quale acquisire gli auto-controlli e la comunicazione corretta. Esigenze che sempre più spesso vengono rispettate.
I pappagalli sono una specie aviare, filogeneticamente lontana dai mammiferi maaa c’è un ma… sono animali sociali, con una comunicazione ricca di sfaccettature, nascono in nidi scuri privi di penne, inetti, senza movimenti complessi e dipendenti in tutto e per tutto dai genitori. Il tempo che passano all’interno dell’uovo è già un periodo di stimolazione sensoriale, la temperatura creata dalla cova, le vocalizzazioni dei genitori e degli altri pulli già nati, i movimenti dell’uovo indicano che la messa in incubatrice è probabilmente già una perdita per il futuro pappagallo. Allevando alcune oche cignoidi in incubatrice, nelle ultime fasi, quando ancora il guscio non era rotto, io parlavo e qualcuno pigolava all’interno. Già c’era comunicazione e chissà quanta ne aveva persa senza la cova.
Il cane viene, o dovrebbe essere, adottato circa a 3 mesi di vita, dando la possibilità di attingere il più possibile dalla madre nella fase di socializzazione primaria e già iniziare la secondaria tutorati dalla stessa madre. Le stimolazioni ambientali, innumerevoli da quando si aprono occhi e orecchie, divengono parte della conoscenza, alimento per l'apprendimento.
I pulli passano (a seconda della specie un tempo più o meno lungo) le prime fasi di vita al buio con suoni attutiti ma con molto contatto fisico tra fratelli e genitori che nel nido li nutrono, spostano, vocalizzano, coprono. Pian piano iniziano la scoperta con l’uscita dal nido, dopo l’involo vengono bombardati di stimoli ambientali e incentivati dai genitori a scoprire e a sperimentare, in alcuni casi vengono imbeccati ogni tanto fino a un anno di vita. Al contrario l’incubatrice genera un ambiente spesso luminoso senza nessun contatto e alla schiusa l’ambiente è ancor più luminoso, molto caotico, con rumori forti, senza un riferimento (una "base sicura") e con manipolazioni non naturali (sia che vengano svezzati dall'allevatore sia che si decida di finire di imbeccarli e svezzarli a casa). E spesso in una casa gli umani sono visti solo al mattino presto e la sera senza fare particolari esperienze. Ecco un primo contrasto! Naturalmente vive esperienze ipostimolanti fino all'involo per poi scatenarsi nelle scoperte ambientali e sociali, nel mondo umano iperstimolazione durante le prime fasi di vita e ipostimolazione portati a casa.
Jama
Apprezzo moltissimo gli allevatori che lasciano il lavoro genitoriale ai genitori, creando situazioni ambientali idonee per non disturbare i piccoli e poi delle voliere piene di vegetazione dove i giovani possono socializzare e sperimentare.
Scegliere un animale che vive con i genitori almeno i primi 3-4 mesi è doveroso, acquisisce competenze comunicative, sociali, di cura personale non cronicizzata e un equilibrio mentale e caratteriale non indifferente. Mi sono però posta un'altra questione...dopo tre mesi è consapevole della separazione dai genitori, durante le prime settimane è nella fase acuta di sopravvivenza e chiunque da mangiare è ben accetto perciò potrebbe essere più difficile l'ambientamento e la vicinanza dell'uomo...
Un caicco testanera (Pionites melanocephala) allevato dai genitori è con me dal 29 settembre 2012, ora ha 3 mesi e mezzo circa. Dopo tre giorni nella nuova casa ha iniziato a esplorare l'ambiente senza paure e a mangiare dalle mani, dopo una settimana volava alla mano e sulla testa, dopo venti giorni cerca le mani per farsi fare la pulizia del piumaggio sulla testa... non ho dubbi sulla scelta che rifarei.
C'era una volta un pullus...allevato dai genitori introdotto in un mondo umano prontamente stimolante!

mercoledì 17 ottobre 2012

INTRO

Troverete esperienze, pensieri, idee, curiosità sul mio lavoro, sugli animali che incontro, sul mondo in cui mi aggiro...